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1.
€ 18,00
EAN-13: 9788816417946
Mircea Eliade
Spezzare il tetto della casa. La creatività e i suoi simboli
Edizione:Jaca Book, 2023
Collana:Antropologia

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Descrizione

Descrizione del libro

"Spezzare il tetto della casa" é un gesto che sta a significare l'apertura dell'uomo al divino. Nella costruzione della casa l'umanità  crea il luogo della sua memoria e della conservazione di miti e riti. Nelle società  più diverse, fino a tempi recenti, in momenti significativi della vita umana si é usato infrangere la copertura della propria dimora quasi a voler offrire, libera dal peso della materia, l'anima al suo destino. Tale gesto simbolico ci introduce a questo volume in cui la simbiosi tra Eliade narratore ed Eliade storico delle religioni si afferma con particolare nettezza in un insieme di riflessioni sulla creazione, nelle differenti accezioni del termine: i suoi simboli diversi e perenni, legati al sottile gioco che unisce la vita e la morte, vi sono descritti e decifrati in sintesi limpide e ricche di esemplificazioni. Questo libro é frutto di una lunga riflessione sull'ermeneutica del mistero della creatività , dove creazione divina (il mondo e l'uomo) e creazione umana (l'arte e Dio) si illuminano reciprocamente in un tutto composto da parti apparentemente diverse tra loro ma tutte ancorate risolutamente nella nostra epoca.

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2.
€ 20,00
EAN-13: 9788816416826
Antonin Artaud
Messaggi rivoluzionari. Nuova ediz.
Edizione:Jaca Book, 2021
Collana:Antropologia

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Descrizione del libro

Di Antonin Artaud sappiamo ormai tutto, o quasi. Più che dire chi é stato, converrà  dire cosa non é stato. Non é stato un sognatore. Né un utopista. Forse é stato un pazzo. Ha contaminato mondi tra loro incompatibili; non con spirito di avventura, ma con la ferrea disciplina di un ricercatore che ostinatamente mette alla prova le sue conclusioni. Così, ha letto diversamente i dati del reale, per rimetterne in questione la pregnanza; ha scoperto vasti crateri di senso, nascosti dal reale per celare le proprie, improvvide debolezze. Dove altri avrebbe perso l'uso della ragione, si é fatto forte di una coerenza assoluta. Oggi non ci stupisce un'archeologia dell'anima, né un'antropologia del cosmo. E l'idea di una scienza dell'immaginario vagliata al microscopio non é peregrina. Ebbene, Artaud non é andato in Messico - lo racconta questo libro - per fuggire la realtà . Ma per andare alla ricerca del reale e delle sue origini. E il viaggio gli rivela le possibilità  del reale, inutilizzate dal reale stesso. Da scienziato, allora, avrebbe voluto riprendere il mondo dalle origini. E farne teatro. Che il suo palcoscenico appartenesse a uno di quei possibili, l'ha dimostrato il secolo.

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3.
€ 18,00
EAN-13: 9788816416338
Alberto Oliva
Il teatro ai tempi della peste. Modelli di rinascita
Edizione:Jaca Book, 2020
Collana:Antropologia

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Nella millenaria Storia del Teatro, non é nel 2020 la prima volta che le sale sono state chiuse, con il divieto di rappresentare pubblici spettacoli. La peste colpisce come un flagello fin dall'antichità  e la reazione dei popoli e dei governi alla sua devastazione ha spesso comportato la scelta, dolorosa ma forse inevitabile, di sospendere ogni occasione di assembramento, prima fra tutte lo spettacolo dal vivo. La reazione scomposta e irrazionale che abbiamo sperimentato nasce dal fatto che a memoria d'uomo i teatri d'Occidente non erano mai stati chiusi. Ma, si sa, la nostra memoria é corta, mentre la storia del teatro di secoli ne ha compiuti venticinque, attraversando epoche in cui le epidemie colpivano con più frequenza e incontravano popoli più preparati - soprattutto dal punto di vista psicologico - ad affrontare gli inevitabili periodi di quarantena. Tutte le epidemie hanno sconvolto il mondo che hanno trovato, senza eccezioni. Ma il teatro, da sempre, si trasforma e si reinventa, trovando la forza di resistere e rinascere, animato da resilienza, creatività  e passione. Il libro racconta il passato per immaginare prospettive future, che sappiano trasformare la crisi in un'occasione di rinascita.
4.
€ 20,00
EAN-13: 9788855190275
Silvia Stefani
Sujeitu omi
Edizione:Meltemi, 2019
Collana:Antropologia

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5.
€ 25,00
EAN-13: 9788816415287
Stan Steiner
La Raza. Messicani negli USA
Edizione:Jaca Book, 2019
Collana:Antropologia

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Descrizione

Descrizione del libro

Quando il Messico conquistò la sua indipendenza nel 1821, vasti territori che ne facevano parte rientrarono nelle mire dei vicini Stati Uniti. Negli anni successivi gli USA ne conquistarono il controllo a prezzo di guerre e contraddizioni: parliamo di California, Texas, Nevada, Arizona, Utah e parte del Nuovo Messico, Colorado e Wyoming. Tali territori erano abitati non solo da popolazioni di nativi (i cosiddetti «pellerossa») ma anche da meticci di lingua spagnola, molti dei quali proprietari e coltivatori diretti che vennero spossessati a viva forza e costretti a prestare la loro manodopera nei grandi latifondi anglosassoni che andavano nascendo. La Raza, pubblicato per la prima volta nel 1972 nell'ambito della collana di antropologia «Occidente a confronto», é diventato un classico della letteratura che si può identificare come antropologia politica. Di fronte alle decisioni dell'Amministrazione americana condotta da Donald Trump, quest'opera di Stan Steiner rimane un contributo utile per cogliere il radicamento di una popolazione e di una cultura nel territorio degli Stati Uniti d'America.
6.
€ 20,00
EAN-13: 9788816415300
Renzo Casali
Antropologia dell'attore
Edizione:Jaca Book, 2019
Collana:Antropologia

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Descrizione

Descrizione del libro

Questo libro racchiude le convinzioni teoriche, teatrali e pedagogiche del regista e fondatore della Comuna Baires Renzo Casali. Il metodo di Casali ha i suoi punti di riferimento nel patrimonio della storia del teatro contemporaneo di Konstantin Stanislavskij e Vsevolod Mejerchol'd. Il suo linguaggio deriva da quello di Stanislavskij, non così la formulazione finale del Metodo, frutto di una felice esperienza creativa. Negli anni '20, dopo la tournée negli Stati Uniti del Teatro d'Arte di Mosca, gli attori Maria Ouspenskaya e Richard Boleslawski, rimasti a New York, formano alcuni tra i più grandi registi, attori e pedagoghi del xx secolo. Tra costoro spiccano Harold Clurman e Lee Strasberg che, con Cheryl Crawford, fondano The Group Theatre, compagnia di ricerca ispirata alla metodologia del maestro russo. àˆ attraverso l'insegnamento del maestro nordamericano William Layton, allievo di Sanford Meisner (il più giovane attore del Group Theatre), che Renzo Casali acquisisce e poi trasmette The Method, il Metodo. Grazie a questo strumento creativo egli lavora con il proprio gruppo al di fuori di ogni considerazione commerciale o semplicemente estetica. àˆ una ricerca, quella di Casali e della Comuna Baires, nella quale il teatro é lo strumento principe, unico creatore di rapporti nella società  contemporanea. Il teatro antropologico é la sola possibilità  di espressione completa dell'identità , un teatro di testimonianza, fondato sulla relazione con l'Altro, che si riappropria dello spirito più autentico della Commedia dell'Arte italiana. Casali coniuga in questo libro la propria elaborazione teorica con la capacità  di osservazione che gli é innata e che ha perfezionato nei seminari tenuti nel Vecchio e Nuovo mondo. Questa edizione é completata dai testi di Irina Casali e Florinda Cambria.
7.
€ 32,00
EAN-13: 9788820479848
Piercarlo Grimaldi
Il calendario rituale contadino. Il tempo della festa e del lavoro fra tradizione e complessità  sociale
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Antropologia

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DescrizioneLa temuta fine del mondo (contadino) avviene esattamente un millennio dopo i timori apocalittici dell'anno mille. La società  contemporanea assiste alla scomparsa di una cultura che ininterrottamente, di generazione in generazione, ha trasmesso il suo sapere orale e gestuale. E' pertanto indilazionabile raccogliere le ultime testimonianze della cultura tradizionale. In tale contesto si colloca questa ricerca condotta sul terreno per diversi anni in una vasta area collinare e montana del Piemonte e della Provenza, volta a recuperare ed analizzare le feste e i riti connessi ai tempi eccezionali e a quelli quotidiani del lavoro contadino, ancora vivi e presenti nella memoria degli anziani. Questo tessuto rituale che si presenta relativamente compatto all'inizio del nostro secolo permette di ricostruire i ritmi costitutivi del calendario delle campagne. Un tempo della tradizione scandito dallo scorrere delle stagioni, ciclico, quantitativo, etnico, che appare influenzato in particolare dall'astro lunare. Il contadino osserva l'estrema variabilità  della luna che governa il fluire del tempo calendariale e riconosce in essa influssi positivi e negativi. A questi ritmi che condizionano la natura e l'uomo, la gente si conforma per affrontare e superare le incertezze connesse al lavoro dei campi e all'esistenza precaria e drammatica delle campagne.

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8.
€ 29,00
EAN-13: 9788820421984
Gian Luigi Bravo
Prima etnografia d'Italia. Gli studi di folklore tra '800 e '900 nel quadro europeo
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Antropologia

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DescrizionePrima etnografia d'Italia è una pubblicazione complessa che consta di più apporti. I saggi presentano, nel quadro italiano ed europeo, il grande lavoro che si è realizzato intorno a due riviste e ai loro creatori, l'"Archivio per lo studio delle tradizioni popolari" di Giuseppe Pitré e Salvatore Salomone-Marino e la "Rivista delle tradizioni popolari italiane" di Angelo De Gubernatis; qui è documentato un periodo di estremo interesse per la ricerca sulle classi popolari di differenti territori d'Italia, quando alle loro culture agropastorali locali iniziano ad affiancarsi i ritmi più veloci e dirompenti della modernizzazione, dell'unificazione nazionale e della produzione industriale. Unitamente alla grande apertura al contesto scientifico e agli autori e contributi europei, questo lavoro, dunque, configura anche una fase cruciale della costituzione in Italia di una "scienza del folklore". I testi completi di tutti i numeri delle due riviste sono forniti in un DVD, dando così la possibilità  di una lettura agevole e completa. Per un utilizzo più mirato si è progettata inoltre un'elaborata banca dati, con più indici per interrogazioni complesse ivi compreso un sistema di parole chiave etnoantropologiche. Sono stati infine inseriti nel volume alcuni scritti intesi a chiarire la problematica del ricorso alle banche dati nel settore demoetnoantropologico e a mettere in luce la struttura di quella qui presentata e le relative modalità  d'interrogazione. La Federazione Italiana Tradizioni Popolari, facendosi carico della pubblicazione di questo impegnativo lavoro e contribuendo all'attività  scientifica nel settore, ha fornito ai molti gruppi folklorici affiliati un valido strumento per l'elaborazione e il controllo documentati delle loro performance. In un periodo storico che continua a registrare il successo di riproposte rituali, canore, di danza, di teatro, della tradizione popolare, il riferimento ai dati originali prodotti da una ricerca scientifica così qualificata non può che diventare un'arena d'interessante e utile confronto. Gian Luigi Bravo insegna Antropologia culturale nei corsi magistrali del Dipartimento di Lingue e letterature straniere e culture moderne dell'Università  di Torino. È stato presidente dell'Associazione Italiana per le Scienze Etnoantropologiche (AISEA). Ha condotto numerose ricerche sul campo, in particolare sulla ritualità  e sul folk revival. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Feste, masche, contadini, Roma, 2005; La complessità  della tradizione, Milano, 2005; Italiani: all'alba del nuovo millennio, Milano, 2013.

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9.
€ 33,00
EAN-13: 9788820440312
Gian Luigi Bravo
Italiani all'alba del nuovo millennio
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Antropologia

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DescrizioneGli Italiani sono qui presentati in più dimensioni. È preso in esame il campo di quelle che sono definite le tradizioni popolari - feste, cerimonie, pratiche terapeutiche, religiosità , magia, credenze, immaginario, canto, danza - ma anche il lavoro di contadini e pastori, artigiani e operai. Al tempo stesso si ricostruiscono le strutture e i caratteri delle famiglie e delle comunità  locali. Si è prestata attenzione all'attuale ricorso ai dialetti e alla diffusione delle lingue cosiddette minoritarie, come quella occitana, il walser, il greco del Salento o l'albanese dei vecchi insediamenti del Meridione. Le tradizioni popolari rifioriscono oggi in un contesto nel quale sono diventate meta di flussi turistici, che dimostrano apprezzamento per le feste e cerimonie ma anche per l'alimentazione e le sagre, il paesaggio e l'ambiente rurale. Ma questo è un fenomeno osservabile in molte parti del mondo in forme piuttosto simili, che si è ritenuto interessante in qualche misura documentare. Il quadro attuale del paese non sarebbe completo se non ci si occupasse delle molte nuove presenze di migranti che negli ultimi venti anni si sono fatte sempre più consistenti: si è cercato di dedicare loro la dovuta attenzione, con particolare riferimento ai problemi delle donne e dei giovani. Su nuove forme di festa e aggregazione, anche in rapporto al "tifo" calcistico, ha fornito un contributo l'antropologa Laura Bonato. Gian Luigi Bravo insegna Antropologia culturale nei corsi magistrali del Dipartimento di Lingue e letterature straniere e culture moderne dell'Università  di Torino. È stato presidente dell'Associazione Italiana per le Scienze Etnoantropologiche (AISEA). Ha condotto numerose ricerche sul campo, in particolare sulla ritualità  e sul folk revival. Tra le sue pubblicazioni Feste, masche, contadini, Roma, 2005 e La complessità  della tradizione, Milano, 2005. Ha di recente curato Prima etnografia d'Italia. Gli studi di folklore tra '800 e '900 nel quadro europeo, Milano, 2013.

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10.
€ 25,00
EAN-13: 9788820428266
Gianluigi Mangiapane
Arte dei margini. Collezioni di Art Brut, creatività  relazionale, educazione alla differenza
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Antropologia

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DescrizioneI contributi raccolti nel volume trovano nel progetto L'arte di fare la differenza (AFD) il contesto o il pretesto della loro origine. Le autrici e gli autori dei saggi sono attori di progetto, chiamati a testimoniare e documentare la loro partecipazione, o studiosi, ricercatori ed esperti esterni invitati a integrare, con le loro esperienze e competenze, la prospettiva interdisciplinare con cui si è scelto di restituire il processo partecipato e gli esiti raggiunti. Diviso in tre parti, il volume illustra con quali modalità  arte, antropologia, educazione si sono contaminate. La prima tratta il disagio rappresentato nelle collezioni di Art Brut, come quella conservata presso il Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università  degli Studi di Torino. La seconda parte presenta contributi che, con approcci e linguaggi diversi, tracciano lo scenario storico, socioculturale e artistico in cui AFD si colloca. La terza e ultima parte è dedicata ad alcuni elementi della valutazione degli aspetti inerenti l'educazione alla differenza. Nel volume si trovano inoltre tre soglie che mettono in relazione tra loro le parti e indagano il percorso creativo relazionale che ha contraddistinto AFD. I contributi soglia sono stati voluti e pensati come attraversamenti, transiti nei margini delle discipline che "incorniciano" la produzione dei saggi (antropologia fisica, storia, storia dell'arte, antropologia culturale, psicologia, pedagogia, museologia). Gianluigi Mangiapane, PhD in Antropologia, è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università  degli Studi di Torino. Conduce ricerche inerenti le collezioni di antropologia del Polo museale universitario di Torino che comprende il Museo di Antropologia ed Etnografia, il Museo di Anatomia umana Luigi Rolando e il Museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso. Anna Maria Pecci, antropologa museale, si occupa della valorizzazione di patrimoni e collezioni in una prospettiva di accesso, partecipazione e mediazione interculturale. Ricercatrice indipendente, svolge attività  di consulenza, formazione e progettazione. È ideatrice e coordinatrice scientifica del progetto L'arte di fare la differenza. Valentina Porcellana, PhD in Antropologia della complessità , è ricercatrice presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione dell'Università  degli Studi di Torino. Insegna Antropologia medica presso il Corso di laurea in Educazione Professionale. Si occupa di antropologia politica (minoranze, genere, esclusione sociale) e antropologia alpina.

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11.
€ 20,00
EAN-13: 9788896950487
Alessandro Bertirotti | Alessandro Bertirotti | Alessandro Bertirotti | Paolo Chiozzi | Paolo Mantegazza | Francesco Parasole | Stefano Campora | Salvatore S
Il mosaico del buon senso
Edizione:Bonanno, 2013
Collana:Antropologia

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DescrizioneÈ un'analisi spesso severa, e senza ammiccamenti, della nostra esistenza, dei nostri vizi e delle nostre virtù. È un'antologia di idee dove tutti ci ritroviamo a volte grandi e a volte piccoli, egocentricamente saggi o meschinamente stolti. Man mano che il lettore affronta gli argomenti e legge con crescente interesse le pagine si accorge "del guanto di sfida" che l'autore ci lancia. Sta a noi con fiducia nella sua intelligenza e nella sua saggezza non raccoglierlo e accettare con umiltà  che quello che ci vuol comunicare ha radici nel vero. Oggi è molto difficile adeguarsi alla scomodità  di certe affermazioni perché viviamo in un mondo dove la menzogna e la materialità  regnano sovrane e diventano spesso la nostra malsana verità . Siamo tutto e il contrario di tutto.

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12.
€ 29,00
EAN-13: 9788846454577
Roberto Beneduce
Frontiere dell'identità  e della memoria. Etnopsichiatria e migrazioni in un mondo creolo
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Antropologia

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DescrizioneLe frontiere simboliche, temporali o geografiche che scandiscono la nostra esistenza trovano nell'esperienza di immigrati e rifugiati la loro più esemplare e talvolta dolorosa testimonianza. Nell'attraversarle, identità  individuali e collettive si affrontano, si riconoscono e si trasformano, memorie comuni vengono disperse e ricostruite. Queste vicende possono diventare teatro di eventi che assumono rilevanza clinica: l'etnopsichiatria è la disciplina che ne esplora significati e ragioni, che cerca di scoprire i linguaggi di una cura rispettosa delle differenze culturali e da queste differenze trae altrettante risorse terapeutiche. La sua pratica, rivolta in primo luogo a ritessere legami recisi , promuove oggi anche un ripensamento critico delle categorie diagnostiche e delle tecniche della psichiatria e della psicoterapia occidentale: in particolare di quelle che sono state elaborate per comprendere le vicissitudini psicologiche degli immigrati. Nel disegnare il proprio dominio di strategie teoriche e cliniche, nell'approfondire la conoscenza di altri universi della malattia e della cura, l'etnopsichiatria abita la zona di confine di saperi e problemi eterogenei e costruisce ponti di mediazione situandosi nel vivo di un paesaggio sociale quanto mai aspro e frammentato. Quella che in questo volume viene disegnata è pertanto un' etnopsichiatria della memoria e del presente, un'etnopsichiatria del conflitto e dei contraddittori processi di mimesi sociale . I suoi destinatari sono quanti, a diverso titolo (clinici, psicologi, psichiatri, studenti o ricercatori, mediatori culturali), s'interrogano sui profili individuali e sociali della migrazione e sulle dimensioni antropologiche della cura e della salute. Per l'ampiezza dei riferimenti bibliografici e il costante rinvio alle questioni proprie della clinica e della psicoterapia degli immigrati, per le numerose incursioni fra le ricerche etnografiche e l'esplorazione critica di molte delle categorie della psichiatria culturale, questo volume rappresenta un contributo alla costruzione di un vero e proprio manuale di etnopsichiatria della migrazione. Roberto Beneduce , psichiatra e psicoterapeuta, ha conseguito un dottorato in Anthropologie Sociale et Ethnologie presso l'EHESS, sotto la direzione di Marc Augé. Dopo aver svolto fra l'88 e il '93 ricerche in Mali sui sistemi di cura dogon dei disturbi mentali, è stato consulente per l'UNICEF in Eritrea e Etiopia, tra il '94 e il '97, in un progetto di ricerca sulle conseguenze psicologiche e sociali della guerra, e più recentemente per l'UNOPS in Mozambico, all'interno di un programma d'intervento contro la povertà  e l'esclusione sociale. A Torino, dove da anni si occupa dei problemi connessi alla migrazione, ha fondato e diretto il Centro Frantz Fanon . Attualmente insegna Antropologia Culturale all'Università  di Torino. Ha curato il volume Saperi, linguaggi e tecniche nei sistemi di cura tradizionali (Torino, 1997) e, con René Collignon, Il sorriso della volpe. Ideologie della morte, lutto e depressione in Africa (Napoli, 1995).

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13.
€ 19,00
EAN-13: 9788820456108
Andrea Guasparri
Il primate della moda. L'antropologia della moda come teoria della cultura
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Antropologia

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Prezzo di acquisto€ 19,00
DescrizioneNato come introduzione all'Antropologia della moda, questo libro adotta una prospettiva "allargata", analizzando la moda non solo in quanto cambiamento culturale relativo all'abbigliamento, ma anche come un modello teorico potente in grado di spiegare il flusso della cultura umana in generale. Enfatizzando i legami tra l'evoluzione biologica e l'evoluzione culturale nella nostra specie, l'autore collega l'imitazione in Homo sapiens con la sua capacità  di leggere gli altri membri del proprio gruppo come attori sociali consapevoli. Da qui parte un viaggio verso la centralità  della moda nel primate umano e il suo primato nella costruzione della cultura, passando per vari casi di studio tratti da società  diverse e analizzati secondo fattori e parametri elaborati in una parte teorica introduttiva, senza trascurare un inquadramento antropologico della moda comunemente intesa e del ruolo centrale dell'abbigliamento nelle società  umane. Andrea Guasparri è docente presso l'Università  "e-Campus" di Novedrate (Como), dove insegna Discipline Demoetnoantropologiche e Antropologia della Moda. Svolge attività  di ricerca in campo antropologico occupandosi di antropologia linguistica, etnotassonomia e selezione culturale.

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14.
€ 27,00
EAN-13: 9788856845709
Mauro Pini
Febbre d'azzardo. Antropologia di una presunta malattia
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Antropologia

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DescrizioneMalati d'azzardo: siamo di fronte a tipi umani con peculiari caratteristiche biologiche e psicopatologiche, come sostiene la biomedicina occidentale, o ad entità  fittizie, frutti degeneri del capitalismo funzionali all'imponente business del gioco, come sottolinea una certa critica sociologica? Il saggio si propone di problematizzare la figura del giocatore patologico, sottraendola sia alla sua naturalizzazione, sia agli approcci riduzionisti che tendono a considerarla una mera espressione delle contraddizioni della società  dei consumi, per stimolarne una rappresentazione più complessa e articolata: basti pensare alla presenza di ludopatie in epoche preindustriali o in popolazioni indigene precoloniali e, nel contempo, alla loro assenza in diverse aree del pianeta. L'affermazione della realtà  fenomenica dei malati d'azzardo non può eludere il compito di oltrepassare l'attuale cortina della medicalizzazione della vita per promuovere una visione multidisciplinare, dove l'analisi antropologica e la ricerca etnografica possano dare un contributo significativo teso ad evidenziare la natura sociale, contestuale e simbolica di questa presunta malattia. Mauro Pini è laureato in Filosofia (Pisa, 1985), Psicologia (Roma, 1990) e in Discipline Etno-Antropologiche (Roma, 2011). Ha effettuato attività  di ricerca all'Università  di Pisa nel settore della psicologia generale, clinica e dello sviluppo, pubblicando numerosi contributi scientifici. Lavora presso il Servizio Tossicodipendenze della ASL di Livorno.

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15.
€ 21,00
EAN-13: 9788856847727
Lia Zola
Lo sciamano in vetrina. Revival, autenticità , reinvenzione
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Antropologia

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Prezzo di acquisto€ 21,00
DescrizioneA partire dalla disgregazione dell'Unione Sovietica, nella Repubblica di Sacha (Jacuzia, Siberia orientale), si è assistito a una vera e propria rinascita sia di pratiche legate allo sciamanesimo sia dell'attività  sciamanica. Questo fenomeno continua a manifestarsi in forme estremamente diversificate, mutevoli e non prive di contraddizioni: da un lato sembra che lo sciamanesimo goda di una certa visibilità  e che sia alla portata di tutti; dall'altro non è però mai direttamente percepibile ed è sempre come se ci fosse una barriera, anche invisibile, che non permette di accedervi, proprio come il vetro della bacheca di un negozio. I nove saggi che compongono il volume vogliono offrire uno sguardo sull'evoluzione della pratica sciamanica, attraverso le fonti etnografiche e le ricerche empiriche condotte dal 2005 al 2011 dall'autrice nella Repubblica di Sacha, e proporre alcuni spunti di riflessione su tre tematiche legate inevitabilmente allo sciamanesimo: il revival, l'autenticità  culturale e la reinvenzione. Le pratiche di revival dello sciamanesimo e degli sciamani sembrano veicolare un più ampio messaggio di risveglio culturale e politico che ha avuto come obiettivo la ricerca di memorie, di un determinato passato storico, di antenati, di una lingua comune al popolo jacuto che fossero "autentiche", "tipiche" e uniche: si tratta di dinamiche di invenzione della tradizione ben documentate dalla letteratura antropologica. Se l'antropologia ha attribuito a concetti come etnicità , autenticità , tradizione, l'essenza di costrutti culturali e prodotti storici che variano a seconda del contesto di riferimento, sono proprio gli usi che gli attori sociali fanno di questi concetti che costituiscono l'aspetto più rilevante di quanto sta accadendo oggi allo sciamanesimo e agli sciamani. Il revival dello sciamanesimo, in tal senso, rappresenta solo una parte di un più vasto processo di costruzione identitaria che ha interessato, di volta in volta, la sfera culturale, sociale, economica e politica ed è stata realizzata per mezzo di attori sociali quali filosofi, linguisti, storici, etnografi, letterati, personaggi politici e, naturalmente, sciamani. Lia Zola è dottore di ricerca in Antropologia ed Epistemologia della Complessità  all'Università  di Bergamo; è docente a contratto di Antropologia culturale presso l'Università  di Padova e l'Università  di Torino. Ha svolto indagini sul campo nella Russia europea e asiatica e nei contesti montani e pedemontani dell'Italia nord-occidentale.

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16.
€ 18,00
EAN-13: 9788846421852
Anna Maria Pandolfi
Il suicidio. Voglia di vivere, voglia di morire
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Antropologia

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DescrizioneIl suicidio è un fenomeno complesso, multideterminato, processuale, del quale il tentativo finale è solo l'ultimo anello. Presente da sempre in tutte le culture, ad esso sono stati attribuiti significati, valori e disvalori assai differenti. Ci costringe ad interrogativi sulle motivazioni, sui paradossi, su alcune certezze della nostra esistenza e su molte semplificazioni della nostra cultura e, soprattutto, ad un contatto più diretto con la nostra mortalità . Le variegate condotte suicidarie pongono compiti gravosi ai clinici ed esigono da essi l'accettazione profonda di una certa paradossalità  e bizzarria della vita. Pur partendo da una cultura clinica, l'autrice di questo volume vuole riflettere in modo ampio, contestuale e multiprospettico sulle interfacce dei comportamenti umani, leggerli nelle loro intersezioni che mettono in crisi la tradizionale suddivisione tra individuo e ambiente, cercare dei significati che trascendono il puro dato psicopatologico. L'opera si suddivide in tre parti: - una prima tratta dell'antropologia e della storia del suicidio; del suo carattere processuale, contestuale e paradossale; del passaggio del suicidio dall'area della religione e della morale a quella della sociologia e della psicologia; - una seconda tratta delle teorie, delle motivazioni, dei vari livelli del comportamento suicidario, e delle condizioni psicologiche che ne segnano l'inizio, il decorso, l'esito; - una terza tratta del rischio suicidario, del rapporto del clinico con tali pazienti suicidari e con i congiunti. Anna M. Pandolfi , membro ordinario dal 1984 della Spi e dell' Ipa, nel 1988 ha fondato con altri colleghi la Arp. Da circa 20 anni si dedica anche alla clinica della coppia e della famiglia. Ha pubblicato oltre una decina di articoli e saggi, tra cui Considerazioni sui concetti di salute e di malattia dal punto di vista psicoanalitico , 1985, Contributo allo studio psicoanalitico della vergogna , 1992, Capacità  di cambiamenti e indicatori di rischio nella clinica psicoanalitica familiare , 1993. Lavora privatamente come psicologo clinico, psicoterapeuta e psicoanalista e conduce gruppi terapeutici e supervisioni.

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17.
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EAN-13: 9788856844474
Vincenzo Esposito
Il fotografo, il santo, due registi e tre film. Temi e riflessioni di etnologia audiovisiva
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Antropologia

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DescrizioneSette saggi sul cinema, sul teatro, sulla fotografia, sulle immagini e sulle possibilità  ermeneutiche, critico-riflessive, che l'Antropologia culturale può elaborare proprio a partire dalla lettura di tali forme visive intese come creazioni culturali profondamente legate ai contesti in cui sono state prodotte. Tra teoria e metodologia della ricerca, il libro si rivolge agli studenti universitari ma anche a quanti operano criticamente nel settore delle performances artistiche. Vincenzo Esposito insegna Antropologia culturale e Antropologia interculturale nell'Università  degli Studi di Salerno. Tra i suoi scritti: Antropologia, riflessività , performance. Letture, visioni, riflessioni, relazioni, Soveria Mannelli, 2008; Dal Cilento verso Capri. Feste Mediterranee della provincia di Salerno, Lacco Ameno, 2005. Ha curato i volumi Materiali "Ernesto de Martino", Ischia, 2007; Annabella Rossi e la fotografia. Vent'anni di ricerca visiva in Salento e in Campania, Napoli, 2003.

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18.
€ 39,00
EAN-13: 9788856832273
Paolo Cianconi
Addio ai confini del mondo. Per orientarsi nel caos postmoderno
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Antropologia

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DescrizioneDagli anni '80 il mondo non è più lo stesso. La società  ha ultimato cambiamenti radicali e due generazioni almeno sono rimaste intrappolate nell'interregno tra due ere: la Modernità  e ciò che viene dopo. Le cose si trasformano, ciò che conoscevamo viene ritirato dal giro, le piste dei nostri genitori, come le lunghe autostrade del Sud, finiscono sull'erba; non un ingegnere, non un capomastro, non un saggio sull'altopiano dove siamo finiti; ove batte un vento globale che non muove le pale eoliche. Circondati da voci, echi e sussurri, la sensazione è di svanire nel caos. Perché non ci hanno avvertiti? Così vaghiamo "privi di categorie", in questo arcipelago di scorie (o detriti), con strumenti relazionali che funzionano ad intermittenza, mentre solo i dubbi sono costanti. Questo testo parla del nostro mondo, come se fosse un figlio che non riconosciamo, un amante sbucato dal passato, un colpo di vento che ha condotto le nubi ed eclissato il futuro. Paolo Cianconi, medico, specialista in psichiatria, psicoterapeuta, antropologo, è direttore scientifico del master di Etnopsichiatria dell'Ist. Beck di Roma. Lavora da dieci anni nelle Case Circondariali. Conduce numerose ricerche all'estero in contesti a forte dissoluzione ed esclusione sociale. È formatore in diversi master e scuole di psicoterapia in Italia.

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19.
€ 31,00
EAN-13: 9788820488987
Edward E. Evans-Pritchard
I Nuer: un'anarchia ordinata
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Antropologia

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DescrizioneIndividualisti fanatici, insofferenti di ogni autorità , restii a qualunque forma di governo, i Nuer, popolazione pastorale dell'alto Nilo, rappresentano un caso singolare di anarchia: Eppure, nonostante le apparenze, essi hanno dimostrato di possedere una coesione sociale dinamica, una capacità  di resistenza nobile e vigorosa. Se i governi coloniali dell'ex Sudan Anglo-Egiziano dovettero ripetutamente ricorrere alle famigerate "spedizioni punitive", più recentemente il governo centrale del Sudan indipendente condusse, per alcuni lunghi anni, una sanguinosa repressione contro la guerriglia autonomista delle popolazioni nilotiche del sud alle quali appartengono i Nuer. Evans-Pritchard condusse la sua ricerca agli inizi degli anni Trenta tra difficoltà  enormi e riusci' a trovare la chiave dell'enigma politico di questa "società  acefala" (primi capi) che defini', paradossalmente, "anarchia ordinata". La singolare struttura sociale dei Nuer scaturisce dalla dinamica contraddittoria e relativa delle forme e istituzioni del territorio, della parentela (clan e linguaggio) e delle classi d'età . La stessa faida, individuale e di gruppo, viene assorbita nella dinamica istituzionalizzata e, più che occasionale vendetta, diventa deterrente contro la catena di odi e rappresaglie che renderebbe impossibile la stessa convivenza. Questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1940 e costantemente ristampato e tradotto in varie lingue, fu salutato sin dal suo apparire come "un capolavoro di interpretazione scientifica" ed è divenuto uno dei testi classici della antropologia sociale e culturale. Oltre che all'antropologia ha recato un contributo fondamentale allla sociologia e alla politologia, per cui costituisce una lettura essenziale non solo per gli specialisti ma per tutti gli uomini di cultura. E.E. Evans Pritchard, professore di antropologia sociale nella università  di Oxford dal 1946 al 1970, è morto nel settembre 1973. Da pochi anni, era stato fatto Sir, distinzione finora mai toccata da altri antropologi inglesi. Tra le sue opere principali, oltre al, presente libro, vi sono: "Witchcraft, Oracles and Magic among the Azande" (1973), di cui è in corso di stampa la traduzione italiana; "The Sanusi of Cyrenaica" (1949); "Kinship and Marriage among the Nuer" (1951); "Nuer Religion" (1956); "Theories of primitive religion" tradotto in italiano; "The Zande Trickster" (1967); "The Azande: Historical and Political Institutions" (1971)

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20.
€ 27,00
EAN-13: 9788856847918
Armando Cutolo
Dell'obbedienza. Forme e pratiche del soggetto
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Antropologia

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DescrizioneIn questo volume alcuni antropologi, un'economista, uno studioso di letteratura e uno scienziato politico intervengono sul tema dell'obbedienza. I loro contributi, basati su ricerche di terreno e d'archivio, mettono in luce e dissezionano i dispositivi economici, antropologici, linguistici e politici che determinano i rapporti di dominazione e la costituzione in "soggetti" degli attori sociali. Dalla "politica della frusta" in Africa subsahariana (J. F. Bayart) all'etnicizzazione dei rapporti politici nella Grecia degli anni Venti (L. Li Causi); dalla "economia politica delle repressione" del regime di Ben Ali in Tunisia (B. Hibou) alla forme di dipendenza personale che segnano l'apprendistato al lavoro (F. Viti) ed i rapporti tra ex-padroni ed ex-schiavi in Africa occidentale (A. Bellagamba); dall'assoggettamento iscritto nella cittadinanza biopolitica (M. Tarì) alle strategie di resistenza e di secessione che la letteratura sembra suggerirci (A. Prete): la pluralità  delle prospettive e la diversità  dei campi d'indagine presenti nel libro testimonia la possibilità  di praticare un'interdisciplinarità  che non tende ad omogeneizzare i punti di vista, ma ne fa invece risaltare differenze e specificità , creando occasioni per formulare altre domande e nuove problematizzazioni. Armando Cutolo insegna Antropologia Culturale ed Etnologia all'Università  di Siena. Le sue ricerche etnografiche si sono svolte presso le società  akan della Costa d'Avorio centro-orientale (Anno-Mango), focalizzando i sistemi di parentela, la guerra e le forme della sovranità , le relazioni di dipendenza personale, le relazioni di genere. Da alcuni anni è impegnato in una ricerca sul conflitto in Costa d'Avorio, dedicandosi in particolare ad un'inchiesta sui giovani militanti ultranazionalisti del "movimento patriottico" ( jeunes patriotes ), sui loro "parlamenti di strada" e sui loro percorsi di soggettivazione politica.

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Pagine 12



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