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1.
€ 19,00
EAN-13: 9788807070549
Enrico Deaglio
Gravianos
Edizione:Feltrinelli, 2022
Collana:Fuochi

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2.
€ 18,00
EAN-13: 9788807070525
Ezio Mauro
L' ombra sul nome. Mosca 1966. La letteratura a processo
Edizione:Feltrinelli, 2021
Collana:Fuochi

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Descrizione

Descrizione del libro

Andrej Sinjavskij era soltanto la metà  di una storia. L'altra metà  si chiamava Yulij Daniel'. Insieme, i due scrittori russi sfidarono il regime sovietico con l'arma più potente e più temuta - la parola - pubblicando i loro libri in Occidente con gli pseudonimi di Abram Terz e Nikolai Arjak. Insieme, a soli quattro giorni di distanza, furono arrestati dal Kgb e nel '66 giudicati in un processo che diventò uno scandalo mondiale, il primo dopo la caduta di Chruscà«v e delle illusioni riformiste. Per loro la condanna fu quasi identica, cinque e sette anni di carcere e lavoro forzato nel gulag. Su entrambi, l'ultimo giorno del processo risuonarono le parole del giudice istruttore, la sua certezza impenetrabile: "Può darsi che fra vent'anni avrete ragione voi, ma per il momento sono io che ho ragione". Poi il potere sovietico pensò di rompere il filo di quell'amicizia intellettuale tanto profonda da trasformarsi in politica, e tanto forte da tradurla in opposizione: aprì a Sinjavskij la via dell'esilio, mentre Daniel' restava confinato in patria. Sinjavskij viveva a Parigi, insegnava alla Sorbona e i suoi libri si dovevano fermare all'immenso confine dell'Urss. Così lo scrittore veniva proibito nel suo Paese fino a essere dimenticato. Più difficile la partita a scacchi tra il potere e Yulij Daniel'. Lui viveva in patria, dopo il campo era tornato a Mosca in una casa vicino alla stazione Sokol del metrò. Non svolgeva alcuna attività  sospetta. Ma la sua vita, il suo nome, la sua identità  lo confermavano intellettuale per sempre e dissidente in eterno. Sul suo nome calò un'ombra. Ma lui, continuamente, tra sé e sé ripeteva: Julij Markovic Daniel', scrittore e traduttore, già  condannato per attività  antisovietiche, uscito dal gulag, residente a Kaluga, vivente a Mosca, via Novaja Pishanaja, ingresso 3, piano secondo, appartamento numero 52. Tutto questo, per colpa di due libri.

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3.
€ 18,00
EAN-13: 9788807070518
Ezio Mauro
La dannazione. 1921. Cronache dal Congresso di Livorno
Edizione:Feltrinelli, 2020
Collana:Fuochi

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Descrizione del libro

Sulla volta del Teatro Goldoni domina Marx. Sopra il suo ritratto, lo striscione: "Proletari di tutto il mondo unitevi". Il XVII Congresso del Partito socialista italiano si tenne a Livorno, perché a Firenze la tensione era altissima. La città  era già  nelle mani dei fascisti. àˆ il 15 gennaio 1921. Si discutono i ventuno punti di Lenin con i quali l'Internazionale comunista detta le regole a ogni partito che ne voglia fare parte. Il dibattito va avanti per una settimana. Nella storia turbolenta dello scontro all'interno del movimento operaio internazionale é arrivato il punto di non ritorno: é vietato qualsiasi compromesso tra rivoluzionari e riformisti. Mosca non tollera più i riformisti. Sembra passato molto tempo dalla presa del Palazzo d'Inverno. In effetti sono trascorsi solo tre anni e poco più, ma questa é un'epoca nuova: il secolo breve é cominciato e avanza molto velocemente. La Rivoluzione c'é stata, la guerra é finita, lo spettro del comunismo ora é uno Stato, ma un nuovo mostro diventa sempre più minaccioso. Mancano meno di settecento giorni alla Marcia su Roma. Costantino Lazzari e Giacinto Menotti Serrati, che nel 1914 aveva preso il posto di Mussolini alla direzione dell'"Avanti!", aderiscono al diktat del Komintern. Dalla scissione di Livorno, il 21 gennaio 1921, nasce il Partito comunista d'Italia, guidato da Bombacci, Bordiga, Damen, Fortichiari, Gramsci e Terracini. Eppure non si riesce a vedere con chiarezza cosa sta per succedere in Italia. Gramsci scriverà : "Quando il fascismo sorse e si sviluppò in Italia come bisognava considerarlo? Era esso soltanto un organo di combattimento della borghesia, oppure era anche un movimento sociale? L'estrema sinistra, che allora dirigeva il partito, non lo considerò che sotto il primo aspetto, e questo errore ebbe come conseguenza che non si riuscì ad arginare l'avanzata del fascismo come forse sarebbe stato possibile fare". In una cronaca politica animata dalle voci di protagonisti epici, Ezio Mauro ricostruisce un capitolo fondamentale della storia italiana, che raccoglie in sé straordinariamente la sintesi dell'ideale altissimo e della cecità  tragica di fronte alla minaccia imminente del fascismo.

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4.
€ 18,00
EAN-13: 9788807070495
Enrico Deaglio
La bomba. Cinquant'anni di Piazza Fontana
Edizione:Feltrinelli, 2019
Collana:Fuochi

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Descrizione del libro

Questo é un viaggio nella memoria, che ha l'andamento di un giallo. La Banca che non c'é più ma conserva l'insegna, le due lapidi per Pinelli, una vicina all'altra, e la loro storia, il palazzo di giustizia dell'era spagnolesca in cui si processarono gli anarchici per l'attentato al Teatro Diana, l'incredibile percorso di appena cento metri che Valpreda avrebbe percorso in taxi. Sono passati cinquant'anni, ma ci sono domande che ancora non hanno una risposta. Perché, per esempio, venne scelta la Banca nazionale dell'agricoltura? L'anno più tetro della storia italiana continua a essere pieno di misteri irrisolti. Tra le bombe e i depistaggi scopriamo la vera storia del tassista Rolandi e della sua accusa a Valpreda, conosciamo il gruppo di assistenti della Cattolica che per primi cominciarono a dubitare del suicidio di Pinelli, incontriamo Guido Lorenzon, un professore di francese di Maserada sul Piave che risolse il caso già  lunedì 15 dicembre e lo comunicò alla giustizia. In quell'anno la musica e l'arte, con la Guernica di Enrico Baj, cambiarono Milano.

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5.
€ 18,00
EAN-13: 9788807070501
Ezio Mauro
Anime prigioniere. Cronache dal muro di Berlino
Edizione:Feltrinelli, 2019
Collana:Fuochi

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Descrizione del libro

«I primi ad accorgersi che qualcosa stava cambiando furono i cani da confine. Venivano addestrati la notte, perché le fughe quasi sempre si tentavano nel buio, non avevano contatti sociali, mangiavano solo ogni due giorni per essere più aggressivi. Ammaestrati a inseguire l'odore del grande sospetto che avviluppava l'intera Ddr, i cani del muro non potevano riconoscere il profumo della libertà  che si spargeva nelle strade dell'Est europeo, arrivando a disperdersi sulle porte di Berlino». Tutti sappiamo cosa é successo il 9 novembre 1989 a Berlino. Qualcuno ha pensato che la storia fosse finita e che con il passare del tempo il mondo intero sarebbe stato sempre più simile all'Occidente. Ma la storia si nasconde nei dettagli. Nei gesti, nei passi e nei ripensamenti dei suoi protagonisti. Nel 1989, all'interno dei 108.000 chilometri quadrati della Ddr, il blocco comunista si sgretola e si libera dalla prigionia del Muro, che separa il mondo correndo per 106 chilometri e divide così una città  e l'Europa intera. àˆ un simbolo del titanismo totalitario, non una semplice barriera. àˆ un'arma. «Chi é salito molto in alto cadrà  nell'abisso», così scrivono con lo spray i ventenni a Prenzlauer Berg, nella Berlino che vive di notte e si muove col buio. Se la caduta del Muro é un segno inciso nell'identità  di coloro che l'hanno vista in televisione, ma anche di coloro che sono nati dopo, é perché da allora le cose hanno preso una direzione nuova e, soprattutto, diversa da quella che ci aspettavamo.

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